LEGALIZED

Si Barcellona, sono ancora innamorata di te, ti amo alla follia, anche se a causa tua ieri sera ho puntato la sveglia alle 6 e mi sono svegliata tirando giù tutti santi del cielo, anche se ho aspettato 2 ore al freddo sotto la tua pioggerella ghiacciata davanti all'ufficio della polizia per avere il mio numero de identificacion estranjero, ti amo anche se hai deciso di illudermi con un caldo sole primaverile per poi farmi tremare di freddo. Oggi ho fatto un colloquio, direi che merito di essere ricompensata... 

NONOSTANTE TUTTO

Ogni mio passo in questa città è accompagnato dalla musica, è come se la mia vita qui avesse una sua colonna sonora... e di passi ne ho fatti in questi ultimi giorni. Kilometri di asfalto, metri di carta fotocopiata e consegnata quà e là. Tante domande, nessuna risposta: questo è ciò che vuol dire cercare lavoro a bcn in questo periodo di merda. 
Ma c'è qualcosa di buono qui, forse in questo vento fresco che sa di primavera, sento che qualcosa di bello sta per succedere, non chiedetemi cosa ma ho quella sensazione di farfalline nella pancia che non mi abbandona mai. 
Sono sempre più convinta che qui ci sia qualcosa che mi cambierà la vita.

CLICK

Domenica a Barcellona, c'è un sole splendido ma il vento è freddo e io sono chiusa in casa a guardare la tele in catalano, cercando di capire almeno il senso dei discorsi: c'è un documentario sulle meduse. Per quanto io adori questi esserini senza sangue né cervello, quando mi è arrivata la telefonata di Fran mi si è aperto un mondo. Non mi trucco, infilo jeans e all star ed esco così, con la maglietta con cui ho dormito e gli occhiali giganti anti-sguardodaghiroinletargo.
Fran è un vecchio amico e mi sta facendo da guida in città (anche se penso che lui non lo sappia). Oggi ho scoperto il Parc de la Ciudadella che io, avendo fatto più che altro nightlife qui a Bcn, non conoscevo. Era pieno di gente: chi suonava, chi ballava, chi faceva yoga, chi giocava a pallone.
Prometto: la prossima volta che ci andrò porterò la reflex, oggi mi è tornata la voglia di fare delle fotografie. 
Ho scoperto che la voglia di fare foto è direttamente proporzionale al mio livello di serenità interiore; una foto deve avere qualcosa di speciale che va oltre l'inquadratura, c'è una specie di moto che ti spinge a fare click, non la voglia di farla vedere in giro o di essere più brava di qualcun'altro. E quando in una mite domenica di primavera, con il culo posato sull'erba incroci lo sguardo di qualche ragazza che fa thai chi o di un ragazzo che suona la chitarra, vuoi solo che i suoi occhi attraversino l'obbiettivo e click.
Quindi ho deciso che non diventerò mai una fotografa, cosa che mi sarebbe piaciuta, ma non mi interessa. Il tempo, la luce, il movimento, questo sì che mi interessa.

INCOGNITA

La cosa più starna è non avere un biglietto di ritorno: sono in ballo ormai, non mi resta che muovere i primi passi di questa danza che non conosco. 
Oggi, dopo aver sistemato le cose nella mia stanza e averla sentita per la prima volta un po' mia, sono uscita in terrazzo a godermi il caldo del sole barcellonese e ho alzato gli occhi al cielo. Ho visto che le scie di due aerei si incrociavano a formare una enorme X sopra alla mia testa: l'incognita che è la mia vita qui. 
La guardo, sorrido.

THANX


Due righe per ringraziarvi tutti. Ve lo meritate.
Grazie alle amiche che con me si sono asciugate le lacrime sorridendo senza bisogno di dire niente, con uno sguardo noi sappiamo dirci più di mille parole.
Grazie al mio amore, che pur di vedermi felice è capace di qualsiasi cosa.
Grazie agli amici che mi hanno vista star male venerdì sera in preda ad un tornado di emozioni e non mi hanno giudicata.
Grazie alla mia famiglia che come sempre mi sta aiutando.
Grazie a chi mi sta incoraggiando, anche solo con qualche parola, a vivere il mio sogno.
Mi sento fortunata ad avervi nella mia vita, vorrei portarvi tutti con me!


HOPE AND FEAR

Sto per imbarcarmi in questa nuova avventura e a quanto vedo non potevo scegliere momento peggiore. Voci da Barcelona mi dicono che trovare lavoro è praticamente impossibile. 
Lo sapevo già ma fino ad ora ho sempre pensato positivo; ma mentre metto troppe cose in valigie troppo piccole che diventano troppo pesanti mi faccio prendere dai dubbi e dalle paure.
E se...

SMART

Guido una smart. Nessun aggettivo si addice di meno al mio modo di guidare. 
Chiudete gli occhi adesso, pensate alla persona più distratta al volate che abbiate mai conosciuto (se mi conoscete non vale pensare a me) moltiplicatela alla decima potenza... ed eccomi lì al volante della mia scatolina, cercando di fare conoscenza con il cambio, questo temibile sconosciuto...
Questa mattina, maledicendo G. che con quegli occhioni da bimbo sperduto mi ha convinta a portarlo a Milano, ho fatto una sfilata in auto nel traffico del centro... Non ho mai rimpianto Shittown così tanto, a Milano ti viene la nausea a guardare dallo specchietto retrovisore: tu guidi cercando di seguire una certa traiettoria mentre intorno a te c'è una spirale di veicoli. 
Non ditelo a nessuno, ma ad un certo punto mi sono messa in coda dietro ad una macchina parcheggiata in doppia fila. Shame on me.
Benedetta sia la metropolitana di Barcellona, non sono fatta per il traffico.