SETTOBRE

Né settembre, né ottobre, né estate, né autunno. E in queste giornate di transizione tra stagioni, transito anch'io, ma in metro, con ancora gli shorts e i sandali, mentre quella di fianco a me ha il parka: perché se sul calendario è autunno e da Zara ci sono già esposti i piumini, bisogna vestirsi secondo la moda del momento, anche se ci sono 25 gradi all'ombra. 
Ed io mi sento affine a questo non autunno, che è e non è, che è solo un periodo di transito tra il caldo e il freddo, dove non c'è legge, che non sai come vestirti, che organizzi le giornate in base al tempo, che non sai se domani inizierà davvero a far freddo. E se ne va un'altra estate, la più confusa dei miei ultimi 30 anni, un'estate in cui ho cercato una solitudine che non ho saputo vivere, in cui mi sono ritrovata a fare i conti con me stessa. 
E per una volta, ora non guardo avanti, non guardo indietro, mi vesto a strati il corpo, l'anima e i pensieri, perché non si sa mai, in questo presente. Sono pronta a tutto.