NACKED COLORS


Si puo' essere talmente gelosi delle proprie emozioni da non riuscire, involontariamente, a trasmetterle?
In serate come queste ho voglia di parlare. Uscirei in strada e parlerei al primo svitato che incrocia il mio sguardo.
Potrei raccontargli una bugia qualunque come la verità più vera su di me e per lui sarebbe lo stesso: credimi se vuoi, corri il rischio. Lo dico anche a voi, che siete i miei svitati.
Ho da raccontare una storia che parla di come un bel giorno ti svegli e ti accorgi per molto tempo, senza volerlo, sei stata una persona nella tua testa e un'altra agli occhi del mondo. Te ne accorgi nel momento in cui ti spogli degli abiti neri e fai vedere i tuoi colori. Fa paura. Ci si sente come in quei sogni in cui ti accorgi di essere uscita di casa completamente nuda. Ma c'è una differenza, nel sogno/realtà che sto vivendo, nuda mi sento completamente a mio agio. E lasciatemelo dire, non vedevo l'ora.

JUST BECAUSE OF ME


Neanche mi fossi fatta 10 prozac, cammino a 1 metro da terra oggi. E solo grazie a me, il mio cuore e il mio ego si gonfiano a dismisura.
In questi ultimi 10 giorni mi sono impegnata a fare esattamente cio' che la mia testa e il mio corpo mi stavano chiedendo.
Avevo bisogno di staccare la spina, abbassare il volume della musica, spegnere le luci psichedeiche e respirare profondo.
Mi sono intenzionalmente messa dentro una stanza bianca con le pareti imbottite.
E nel buio, brillo di luce propria.
Tutto questo perche' non sopporto le mezze misure, o meglio, non le so vivere.
Sono fatta per i grandi cambiamenti, che forse voi non noterete nemmeno, ma vi assicuro c'e' un un intero universo che si muove nella mia testolina malata e sciami di farfalle che svolazzano nella mia pancia.
Il segreto e' non vivere i cambiamenti radicali come tali, ma immaginarli come un nuovo inizio, o meglio, una nuova vita parallela, da vivere senza mai dimenticare chi siamo stati fino a un attimo prima.
Mi sto guardando dentro da una nuova angolazione e quello che vedo mi piace.

RAIN

Cade pioggia fredda su Barcelona e ho spento la musica per poter sentire il suo rumore sul vetro della mia finestra. Non c'è nessun altro suono al mondo che alle mie orecchie dia una sensazione così piacevole, è quasi musica.
Il suono della pioggia mi ha accompagnata tutta la vita, è stata la mia ninnananna da bambina nella casa dei miei quando dormivo in mansarda, batteva forte la pioggia tropicale nella mia bella isola dei Caraibi, nella mia prima casa da single e in quello che era il mio nido d'amore e qui, nella stanza degli specchi: rivedo tutti questi momenti in cui mi fermo ad ascoltare la pioggia, come ora. E ha sempre lo stesso effetto su di me.
Le gocce scivolano sui vetri come scivolano via i miei pensieri scomodi, lo stress della giornata, la malinconia.

LES FLEURS DU MAL


Mi piace chiamarlo giardinaggio interiore, tagliare via i rami secchi, curare come un piccolo giardino la mia vita e ciò che mi circonda.
Ultimamente ho fatto tanto per me ma ho come l'impressione che i rami secchi non finiscano mai, dovrei sradicare una quercia. E a mani nude, da sola, non ce la faccio.
Non mai avuto il pollice verde, riesco a fare morire anche le piante grasse e ahimè, questo vale anche per il giardinaggio interiore. Ci sono cose di me e della mia personalità che sto accettando, per il semplice fatto che non si può pretendere che nascano rose dalle erbacce. Dalle erbacce nascono solo piccoli fiori meno nobili delle rose, ma pur sempre fiori.
Il mio non sarà mai un giardino perfetto, ma ce la sto mettendo tutta per curarlo il meglio possibile, ho potato i rami secchi dove era più necessario e mi sono accorta di una cosa: a volte, tra i rami che credevo secchi, sono nascosti nuovi germogli.
Basta saperli vedere.
E così poso le cesoie e mi dedico alla cura di piccoli germogli, rami secchi ed erbacce.

Nella foto, Oxalis, i fiori delle erbacce.