QUESTIONI DI EQUILIBRIO


Vedi l'elefante nella foto? Tante volte mi sento come lui, ma senza Photoshop: sono un elefante sgraziato e goffo che cerca di stare in equilibrio su una fune. 
Sto leggendo allo stesso tempo un libro di auto aiuto, donne che corrono coi lupi (si, ancora), un libro sul reiki e un noiosissimo libro su come l'inconscio si riflette nei sogni. Così  "guardo"  (e non ascolto) i miei pensieri,  faccio fluire l'energia dell'universo, cerco in me tracce della donna selvaggia e scopro cosa vuol dire sognare continuamente che perdo ciocche di capelli, ovvero che le situazioni mi scivolano di mano, che sono insicura e ho paura... E mi girano i chakra a mille. 
Possibile che con tante informazioni utili, tanto yoga, tanti consigli preziosi e soprattutto con tanta esperienza nello sbattere la testa contro il muro,non abbia ancora trovato il mio equilibrio? 
Il mio peggior nemico sono io, a volte, che mi afferro a degli schemi che credo sicuri solo perché mi sono familiari... Ma sono proprio quelli che mi hanno fatto sbagliare in passato; sono una vera campionessa, ad esempio, nello scappare per non affrontare i problemi, la mia amica C, lo chiama istinto di sopravvivenza. Il mio è sviluppatissimo. Scendo dalla fune dove fin'ora restavo inbilico e cerco di immaginarmi come una trottola, che ha bisogno di fare mille giri su se stessa, per restare in equilibrio. 



DON'T WORRY BE HAPPY?


E se davvero fosse così? Ultimamente Facebook è pieno di messaggi di questo tipo, che ti dicono di essere felice, no matter what. E tutti ne vogliono in po', di questa felicità. Leggo frasi come questa: 
" nella vita bisognerebbe fare solamente ciò che ci rende felici"; e resto un po' perplessa, il che mi porta ad autoinfliggermi il castigo di pormi tante (troppe) domande.
E se quello che ti rende felice provoca una reazione a catena, se ti rende felice per un attimo ma ti puó far sentire in colpa nel tempo?
Ci si può pentire, di un momento di felicità?  Se le conseguenze di quell'attimo facessero soffrire delle altre persone, vorresti ancora viverlo? Sarebbe come quando ti ubriachi, passi una serata incredibile e il giorno dopo hai un martello pneumatico in testa ma ripensi alla sera prima e rivivresti quella serata una e un'altra volta. Esiste un hungover da felicità? E ancora, se quello che mi rende felice è scorretto e meschino, fa di me una brutta persona? Le persone cattive e felici, nel mio mondo, sono le peggiori, ma non le posso biasimare se hanno solo fatto qualcosa per la loro felicità, "Ho ho solo deciso di fare ciò che mi rende felice"  può bastare, come  scusa. 
La regola nella vita, per arrivare alla felicità, è quindi essere egoisti? 
Sto pensando alla felicità di vivere un momento che può avere conseguenze catastrofiche, passerei da essere la principessa Disney a diventare la strega cattiva, che ride beffarda. E vissero per sempre, cattivi e contenti.