IN SALDO


Non avevo mai odiato i saldi, anzi, che felicità poter spendere (quasi) senza rimorsi!
Ho in mente quest'immagine di me un anno fa, una domenica pomeriggio in centro con un'amica a fare spese: chissenefrega della gente, delle code alle casse, di dover cercare la maglietta che piace a me in una specie di monte Everest di tessuto, fare shopping mi piace. Ricordo anche che guardando le poverine che cercavano invano di mettere ordine nel negozio avevo pensato "Nemmeno se mi pagassero il doppio del mio stipendio lavorerei in queste condizioni, poverine..."
Ecco, io ora sono al loro posto con la differenza che prendo la metà dello stipendio che guadagnavo prima.
E mi sorprendo di quanto possono essere sadici i miei pensieri.
IO ODIO I SALDI. Odio la gente che sa tirare fuori il peggio di me, che dovrebbe prendere lezioni su S,M,L, che mi chiede qual'è il prezzo giusto tra quello sull'etichetta e quello sul cartellino con scritto -50%, che cerca la taglia L nella pila delle S buttando per aria tutto quello che ho appena piegato. PURO ASTIO.
Il primo giorno di saldi ho lavorato 12 ore non stop. Vi è mai capitato di sciare tutto il giorno e la notte, prima di addormentarvi, avere ancora la sensazione di sciare? Io chiudo gli occhi e vedo magliette, mutande, etichette assassine.
Ma almeno ho un lavoro in questi tempi di crisi nera per la Spagna, non dovrei lamentarmi ma questo blog è la mia valvola di sfogo, fatemelo fare....

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