TEACHINGS


Qualche giorno fa ero a pranzo con mia nonna, era tanto che non la vedevo, il sorriso rassicurante della nonna mi ha riportata indietro nel tempo alle giornate passate con lei quando io ero piccola.
Ricordo la merenda con thè caldo e biscotti, pane e marmellata, le dormite nel lettone dei nonni quando ero malata,i pomeriggi passati a giocare sotto il tavolo della sala, la stanza in mansarda che mi faceva paura, ricordo che ci entravo solo se c'era lei, che faceva le pulizie (in modo maniacale) e cantava le canzoni della Zanicchi. Ricordo i pranzi in famiglia, anche le forchette a casa della nonna avevano un buon sapore. Ricordo le storie che mi raccontava, mescolando le fiabe alle storie della sua infanzia, lei che la guerra l'ha vista con gli occhi di una bambina, lei raccontava e io mi addormentavo in braccio a lei, cullata da una beatitudine che solo il cuore di una nonna di una volta può scatenare, una sensazione così piacevole che solo dormendo su una quinta di reggiseno si può provare. 
E allora mi sono chiesta: che razza di nonna sarò io? Mia nonna mi ha insegnato l'educazione, mi ha insegnato a stare composta e a parlare bene (insegnamenti che applico usando l'imperativo invece di dire per favore, sedendomi per terra a gambe aperte e parlando con la finezza di un camionista). Io che cosa insegnerò ai miei nipoti? Come curarsi i tatuaggi?  I trucchi per bucare a scuola e non farsi beccare? Li porterò con me all'aperitivo invece che alla messa delle 6? Li farò fumare la prima volta? Giocherò con loro a "scopri il tatuaggio tra le rughe?"; e soprattutto cosa diranno i miei nipoti quando saranno seduti in braccio a me? "Nonna, come sei spigolosa! Mi sono addormentato sulla tua spalla e adesso ho un livido in faccia! Nonna come mai la nonna di cappuccetto rosso è paffutella e con le guanciotte rosse mentre tu sei ossuta, pallida e sai di sigaretta?" .
Ora, penso che io da nonna sarò ben lontana dall'immagine della bella signora elegante che è mia nonna oggi. Penso che sarò una di quelle vecchiette scheletriche con i nervi a fior di pelle, una Rita Levi Montalcini tamarra, vestita di nero, fucsia e viola, con la casa piena di gatti raccattati per strada.
Probabilmente i miei nipoti avranno paura di me, la nonna pazza che va al centro anziani a ballare la techno e che invece di prendere la valeriana si fuma una canna. 
Adesso ci rido su...
Spero che gli anni mi rendano una nonna come si deve, nel frattempo chiederò consiglio alla mia e mi farò insegnare un paio di trucchi.

1 commento:

Anonimo ha detto...

che dolce nonnina tatuata sarai!! ;-)F.